Università: Nursind, inaccettabili requisiti lauree infermieri, Manfredi ritiri decreto
Roma, 19 maggio – “E’ un attacco diretto alla professione, oltre che un colpo di spugna che suona come una beffa ai danni degli infermieri proprio in un momento d’emergenza come quello che stiamo vivendo e che ha visto lo straordinario sforzo della categoria, impegnata in prima linea per fronteggiare il coronavirus”. Non le manda a dire Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, commentando il decreto ministeriale del dicastero dell’Università e della Ricerca (il numero 82 del 14 maggio, ndr) che interviene sui requisiti per le lauree triennali in infermieristica e riduce da 5 a 3 il numero minimo di docenti di riferimento dei corsi di laurea e da 3 a 1 i docenti a tempo indeterminato. Proprio alla luce del contenuto del Dm, il sindacato, in una missiva inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Università Gaetano Manfredi, ha chiesto senza giri di parole “che il provvedimento venga ritirato”.
Nella lettera, Nursind esterna tutta la sua contrarietà al decreto ministeriale che “mina la valorizzazione di un campo che è e deve rimanere autonomo non solo nell’esercizio professionale ma anche nell’ambito della formazione e della ricerca”. “Gli infermieri – conclude Bottega – sono delusi e amareggiati di fronte a un vero e proprio colpo di mano del quale non si comprende la ratio. Se la finalità, infatti, è quella di formare personale specializzato e altamente qualificato, logica vorrebbe che il numero dei docenti di riferimento dei corsi triennali fosse casomai incrementato e non tagliato o sostituito da medici ospedalieri. In fondo, nessuno si sognerebbe di mettere un infermiere a dare lezioni ad un medico. Dunque, anche al contrario per noi è inaccettabile. Medicina e infermieristica sono due discipline che è giusto restino distinte”.