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Assunzioni infermieri: mobilità, graduatorie, concorso e stabilizzazioni. Chi ha la priorità?

Assunzioni infermieri: mobilità, graduatorie, concorso e stabilizzazioni. Chi ha la priorità?

 

Nel reclutamento del personale da parte dell’Amministrazione pubblica, sorgono questioni relative alla preferenza tra diversi criteri di assunzione. In particolare, quando l’Amministrazione decide di procedere all’assunzione di personale tramite mobilità esterna, nonostante la presenza di una graduatoria di candidati idonei da cui attingere mediante lo scorrimento, quali sono le implicazioni?

Secondo alcuni Tribunali, lo scorrimento delle graduatorie recede rispetto all’assunzione autorizzata con la mobilità, ma in ogni caso deve essere preferita rispetto al reclutamento del personale basata su un nuovo concorso.

La giurisprudenza prevalente, con alcune eccezioni, stabilisce una gerarchia tendenziale tra i criteri di reclutamento, che può essere così riassunta:

  • Mobilità obbligatoria
  • Scorrimento degli idonei in graduatoria
  • Concorso pubblico

Secondo una sentenza del Consiglio di Stato del 17 gennaio 2014, l’ente deve inizialmente esplorare la mobilità obbligatoria, quindi utilizzare prioritariamente le graduatorie esistenti e, solo in mancanza di candidati idonei, può indire un nuovo concorso.

Tuttavia in alcune sentenze, si osserva che l’utilizzo delle graduatorie dei candidati già collocati in graduatoria deve essere preferito rispetto all’indizione di un nuovo concorso, a meno che l’Amministrazione non dimostri con motivazione congrua l’esistenza di ragioni che giustifichino la scelta di un nuovo concorso.

La sentenza del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria n. 14 del 28 luglio 2011 afferma che, in presenza di graduatorie concorsuali valide ed efficaci, l’Amministrazione deve motivare la decisione riguardante le modalità di reclutamento del personale, anche se opta per un nuovo concorso anziché lo scorrimento delle graduatorie vigenti.

 

E tra mobilità e stabilizzazioni?

Tra mobilità e stabilizzazioni, il Consiglio di Stato ha affermato che le norme in materia di stabilizzazione del personale precario, utilizzato impropriamente dalle pubbliche amministrazioni per soddisfare esigenze di carattere duraturo, si pongono in rapporto di specialità, rispetto alla mobilità, ovvero la stabilizzazione precari potrà essere preferita alla mobilità volontaria purché tale scelta sia adeguatamente motivata.

Tra lo scorrimento delle graduatorie concorso e la stabilizzazione non vi è una vera e propria priorità di una, rispetto all’altra.

La regola generale, ai fini della copertura dei posti vacanti in organico, è quella dello scorrimento delle graduatorie concorsuali preesistenti ed efficaci, ma è anche vero che secondo i Giudici, pur in presenza di graduatorie ancora valide ed efficaci, il Comune o l’Azienda sanitaria possono legittimamente procedere con la stabilizzazione (diretta o indiretta) purché tale scelta sia adeguatamente motivata, dando conto del sacrificio imposto ai concorrenti idonei. Lo dice chiaramente, tra le altre, la sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, 11 ottobre 2018, n. 5864.

Per scelta motivata si intende ad esempio, l’opportunità di ridurre l’esposizione patrimoniale dell’ente rispetto alle pretese risarcitorie che la consolidata giurisprudenza riconnette all’uso reiterato dei contratti a termine nella pubblica amministrazione o ancora, l’ esigenza di utilizzare in modo stabile risorse precarie che, in ragione del tempo trascorso, hanno oramai acquisito una significativa e matura professionalità, tale da rendere il relativo apporto lavorativo indispensabile per l’ente.